Gli italiani sono consapevoli di una cosa: è importante conservare e far fruttare i propri risparmi il più possibile, soprattutto in questo periodo di inflazione. La scelta di quale strumento di investimento e risparmio scegliere dipende dal singolo investitore. Di solito, le opzioni più semplici per i piccoli risparmiatori sono due: i titoli di Stato, come BOT e BTP, oppure i buoni fruttiferi postali (BFP). Vediamo come hanno pagato queste scelte nel passato e quanto vale un buono fruttifero postale del 1996.
I Buoni Fruttiferi Postali accompagnano dal 1925 il piccolo risparmio degli italiani che li scelgono per la loro garanzia e la loro semplicità.
Molte persone sottoscrivono in Poste Italiane questi tioli perché li considerano una garanzia per i propri risparmi. Sia perché sono emessi da Cassa depositi e prestiti ma sono garantiti dallo Stato italiano sia per la semplicità di sottoscrizione e gestione. Senza dimenticare che i costi di apertura e rimborso sono pari a zero (restano solo gli oneri fiscali) e la certezza che il capitale, insieme agli interessi maturati, sarà rimborsato al 100% alla scadenza.
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Una bella sorpresa in un cassetto: un buono fruttifero postale in lire del 1996. Ma oggi, quanto vale?
Una persona può riscoprire per caso di avere dei Buoni Ordinari acquistati molti anni prima come è successo a una nostra lettrice che ha scritto alla nostra redazione:
“Buongiorno, preparandomi ad un trasloco, ho scoperto che molti anni fa, il 10 gennaio 1996, avevo sottoscritto un Buono Ordinario cartaceo di 1 milione di lire di cui mi ero completamente dimenticata. Erano i soldi di un regalo importante che avevo ricevuto dai miei genitori. Questo BFP che ho trovato oggi, è ancora valido? Quanto vale un buono fruttifero postale del 1996? Posso ancora incassarlo? Grazie”.
Questo caso non è così raro, come può sembrare. La lunga scadenza può portare a dimenticarsi dell’investimento fatto. Ogni anno milioni di euro di buoni fruttiferi postali vanno in prescrizione senza essere riscossi dai legittimi proprietari.
Cosa sono i buoni fruttiferi postali
Oggi, i buoni fruttiferi postali hanno una scadenza di 20 anni e durante questo periodo maturano degli interessi. Il rimborso può avvenire in qualsiasi momento, anche in anticipo, però in questo caso sarà restituito l’intero capitale investito, ma gli interessi solo quelli maturati alla data del rimborso. Al momento della prescrizione che per tutti in buoni postali è di 10 anni, si perde tutto il capitale e gli interessi maturati.
Gli interessi maturano dopo il primo anno dalla sottoscrizione e poi ogni bimestre. Il tasso di interesse alla scadenza non è in genere molto alto, ma essendo un titolo lungo 20 anni e con rendimenti fissi e crescenti nel tempo può essere considerato un’ottima scelta per non toccare i propri risparmi e farli fruttare. Ricordiamo anche che il Buono Ordinario, come tutti i buoni postali non sono influenzati dalle variazioni dei mercati finanziari. Proprio per questo il capitale e gli interessi maturati saranno restituiti sempre al 100%, anche se richiesti prima della scadenza del titolo.
Se volete sapere tutto sul buono postale ordinario oggi disponibile, potete leggere il nostro articolo qui.
La risposta della redazione su quanto vale un buono fruttifero postale del 1996
Ritornando alla nostra Lettrice possiamo darle una buona notizia: il Buono Ordinario di un milione di lire sottoscritto nel 1996 è ancora valido e per questo sta continuando a maturare interessi. Questo è possibile perché, come comunica Poste Italiane, “i buoni ordinari fino al 27 dicembre 2000 hanno una scadenza di 30 anni“.
Nello specifico per conoscere il valore attuale del Buono ordinario si può utilizzare il calcolatore messo a disposizione sia da Poste Italiane sia da Cassa depositi e prestiti. Noi vi consigliamo il primo perchè è più preciso e completo. Vediamo come calcolare quanto vale un buono fruttifero postale del 1996 con questo strumento.
Al calcolatore di Poste Italiane si accede seguendo seguendo questo link. In seguito, sarà necessario compilare i seguenti campi:
- data sottoscrizione: inserire 10/01/1996;
- valore nominale: 1.000.000 lire;
- tipologia: Buono Ordinario;
- data di rimborso: per la simulazione abbiamo inserito la data di scadenza: il 31 dicembre 2026.
Il calcolatore ci restituirà il seguente risultato:
- serie “R”;
- data di scadenza: 31/12/2026;
- data di prescrizione: 01/01/2037;
- valore netto a scadenza: 4.808,51 euro (5.421,66 euro lordi);
- ritenuta fiscale a scadenza: 613,15 euro.
A questo punto la scelta della Lettrice può essere o il rimborso anticipato oppure aspettare la scadenza del buono per ottenere il massimo degli interessi maturati. In entrambi i casi la somma totale finale in euro non è niente male per un buono postale da 1.000.000 di lire, soprattutto perchè è spuntato fuori all’improvviso. Una bella sorpresa!
Attenzione però ai buoni fruttiferi postali a termine del 1996
Nel caso della nostra Lettrice abbiamo parlato di un buono ordinario sottoscritto nel 1996 ma attenzione perchè nello stesso anno erano in vendita anche dei buoni fruttiferi postali cosiddetti a temine che scadevano dopo 10 anni. In questo caso infatti il buono a termini di un milione di lire sarebbe risultato prescritto e la nostra amica avrebbe perso sia il suo capitale che gli interessi maturati. Fate attenzione quindi a cosa trovate scritto sul titolo che avete ritrovato.
Vi ricordiamo che potete porre dei quesiti alla nostra redazione scrivendo all’indirizzo: [email protected]
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